Gesù pianse.

0

Lo Spirito Santo è stato, come al solito, abbondante in tutte le sue cose e, anche nel caso del versetto più breve di tutta la Bibbia (in Italiano!), precisamente Giovanni 11:35, ovvero, Gesù pianse, riesce a donarci un ulteriore significato. Dallo scrigno della Parola di Dio, non ci fa mancare un altro, semplice, insegnamento.
Gesù si trovò davanti ad una sua amica, Maria. Una persona che la Scrittura evidenzia come “amata” da Gesù. Una sottolineatura che non può passare inosservata e che Maria condivideva con la propria famiglia, la sorella Marta e il fratello Lazzaro.
Non entrerò nel dettaglio del miracolo della risurrezione di Lazzaro o del contesto in cui Gesù opera o come il Signore si prende cura dei “suoi” e si preoccupa di fargli crescere la fede, ma mi piace sottolineare un aspetto delicato della personalità del Signore Gesù: il suo essere vero uomo. Non è un caso che questo passo dell’Evangelo sia stato scritto da Giovanni, l’apostolo che Gesù “amava” e che ebbe il privilegio di poggiare il suo capo sul Suo petto. Non credo che Gesù pianse in maniera scomposta. Non credo che fece scenate. Ma credo che lo Spirito Santo, nel raccontarci anche questo piccolo dettaglio, attraverso la penna di Giovanni che, forse sbaglierò, ma secondo me non toglieva un attimo gli occhi da dosso al Maestro, coglie un espressione intima del Signore. Credo che il più famoso “Gesù pianse” sia il racconto di occhi bagnati dalle lacrime, di occhi arrossati e di poche lacrime, sincere, che rigano, profondo, il volto.
Lo Spirito Santo sa che per i Credenti è importante sapere di poter “contare” (dare fiducia, avere fede) su “uno” che possa “compatire” con loro il dolore. E così, per confermarci che in Gesù possiamo (anzi dobbiamo!) trovare rifugio, sicurezza e accoglienza, ci mostra anche il lato genuino di Gesù uomo. vero uomo! E’ una dolce sorpresa sapere che il nostro Dio, il signore Gesù, è potente anche perché sa piangere. E’ potente perché sa commuoversi davanti al nostro dolore, quando è sincero e quando non è privo di fede (sì, il dolore può avere fede e può essere privo di fede!) e non ha bisogno di “viaggi” mentali alla ricerca del proprio io o di doversi autoincoraggiare. In Gesù, troviamo tutto quello di cui abbiamo bisogno, anche chi sa piangere con Noi. Non lasciamo che questo tempo malvagio possa privarci della bellezza di Gesù.